Siamo liberi anche se ripresi? Le condizioni per una videosorveglianza corretta


Linee guida e documenti sono emanate dall’IFPDT per completare la nuova legge federale svizzera LPD. Una tematica analizzata è quella della videosorveglianza. Un promemoria che permette ai soggetti privati di verificare il rispetto di requisiti al fine di non svolgere azioni lesive ai diritti degli interessati.


L’Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza svizzero (IFPDT) emana, a corollario di quanto previsto dalla LPD (legge federale sulla protezione dei dati) linee guida/promemoria e documenti di contenenti diverse indicazioni e spunti di attenzione su specifici trattamenti che possono essere posti in essere anche con ausilio di strumenti tecnologici. Una delle tematiche oggetto di interesse è la videosorveglianza.

Cosa si intende per sistema di videosorveglianza?

Un sistema di videosorveglianza o Video Surveillance System (VSS) è un sistema costituito da dispositivi analogici e digitali, hardware e software con lo scopo di catturare, gestire e visualizzare una serie di immagini catturate dall’ambiente circostante.

È evidente che l’uso intensivo di dispositivi video influisce sul comportamento dei cittadini. Di fatto, queste tecnologie possono limitare le possibilità di muoversi e di utilizzare servizi in maniera anonima nonché, in linea generale, la possibilità di passare inosservati. Le conseguenze per la protezione dei dati sono enormi. L’Incaricato federale ha dunque elaborato un promemoria/linea guida al fine di permettere ai soggetti privati che adottano sistemi di videosorveglianza di verificare il rispetto di specifici requisiti da soddisfare al fine di effettuare trattamenti che non siano lesivi dei diritti degli interessati.

Quali condizioni vanno rispettate ai fini della corretta adozione di un sistema di videosorveglianza?

  • La videosorveglianza può essere effettuata soltanto se questa lesione della personalità è giustificata dal consenso della persona interessata, da un interesse preponderante pubblico o privato oppure da una legge (principio della liceità).
  • La videosorveglianza deve essere un mezzo adeguato a conseguire l’obiettivo fissato:
    • la sicurezza e la protezione delle persone
    • la sicurezza e la protezione delle cose
  • Prima di adottare un sistema di videosorveglianza, è bene prediligere misure meno lesive della sfera privata.
  • La videocamera deve essere installata in modo da limitare l’angolo visuale delle riprese alle sole immagini indispensabili per raggiungere le finalità perseguite (principio della proporzionalità).
  • L’impiego di telecamere finte non comporta il trattamento di dati, ma suscita l’impressione che ciò avvenga. Dato che tuttavia la loro presenza potrebbe rivelarsi problematica anche per altri motivi legali (in particolare di responsabilità civile), si consiglia di rinunciare a impiegarle.
  • Installazione di un impianto di videosorveglianza dovrebbe avvenire in modo da consentire di realizzare già in fase di sviluppo i principi della proporzionalità, della buona fede e della trasparenza.
  • Il privato che intende avvalersi di un impianto di videosorveglianza può utilizzarlo, di regola, solo sul proprio terreno. Il terreno adiacente può essere ripreso soltanto se il vicino ha dato il proprio consenso. Lo stesso vale per le case plurifamiliari con appartamenti in affitto o in proprietà. Anche in questo caso un inquilino o un proprietario può sorvegliare unicamente le parti di cui ha l’uso esclusivo. La ripresa delle aree comuni presuppone il consenso di tutti gli inquilini dell’immobile. Occorre inoltre considerare che per la ripresa su suolo pubblico si applicano regole particolari. Per ulteriori dettagli rinviamo alle nostre Informazioni complementari.
  • I responsabili della videosorveglianza devono informare con un cartello ben visibile tutte le persone che entrano nel campo controllato che in quel luogo si effettua videosorveglianza. Se le immagini vengono in qualche modo memorizzate ‒ occorre indicare anche da chi si può far valere il diritto di accedervi.
  • I dati raccolti devono essere utilizzati soltanto per proteggere persone e cose, non per altre finalità (principio della finalità).
  • Il responsabile della videosorveglianza deve adottare tutti i provvedimenti tecnici e organizzativi necessari per proteggere i dati personali da qualsiasi trattamento illecito (sicurezza dei dati).
  • Il numero delle persone munite di accesso alle immagini videoregistrate (live o memorizzate) deve essere il più ridotto possibile (sicurezza dei dati e proporzionalità).
  • I dati personali raccolti non devono essere comunicati a terzi, a meno che le immagini non vengano consegnate alle autorità preposte al perseguimento penale al fine di sporgere denuncia o nei casi previsti o consentiti dalla legge, ad esempio se lo richiede un giudice (principio della finalità).
  • Le immagini riprese con una videocamera devono essere cancellate entro un lasso di tempo brevissimo. I danni alle cose o alle persone sono individuati di regola immediatamente o entro poche ore. Un termine di 24 ore appare dunque sufficiente tenuto conto delle finalità perseguite, se in questo periodo non vengono alla luce avvenimenti degni di rilievo.
  • I responsabili della videosorveglianza sono tenuti a informare su richiesta tutte le persone che entrano nell’area controllata in merito alle immagini video che le riguardano.

Articolo a cura di Roberta De Giusti | Data Protection Consultant, Privacy Desk Suisse

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